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mercoledì 25 marzo 2015

Testimoni e informatori sloveni (zona Kobarid/Caporetto) con sintesi delle interviste - ELENCO

 
Testi e relativi audio presenti online sono © Camillo Pavan 
Se qualcuno fosse interessato al loro utilizzo, me lo comunichi.
 

                                                                                                                                                                                     


Di seguito:

Numero progressivo, Nome dell'intervistato, Data di nascita, Località di nascita, Località di residenza al momento dell'intervista, Data dell'intervista, Numero dell'audiocassetta (nell'archivio Pavan), Argomento

AUDIO  :  Link a brano selezionato  (o registrazione originale) presente su YouTube

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1 - Bajt Jug Marija

1915 – Gabrje  – Gabrje  – 1996,10,17 – 96/26b
AUDIO (Registrazione originale integrale senza editing)

Prima linea italiana: indicazioni topografiche. 
Cappella alpina italiana di Gabrje: nomi delle persone riprodotte in foto.
Vai alla pagina di "CAPORETTO" costruita con l'aiuto di Marija Bajt Jug

2 - Cimprič Željko

1951 - Kobarid/CaporettoKobarid/Caporetto  1996,08,30  96/10b  96/11a – 96/12a               
AUDIO  (Brano selezionato)

Museo di Caporetto / Kobariški Muzej. Storia del museo: idea e realizzazione. Grande riscontro tra la popolazione, che consegna reperti. “In questa maniera si forma l’identità di un luogo”. Sua spiegazione del premio europeo per il museo (Strasburgo, 1993). 
Il nostro museo non è per i professori universitari: il nostro obiettivo è la gente comune. Nel 1995 sono venute più di 70.000 persone.


1904 – Ladra – Ladra – 1996,08,29 – 1996,10,27 – 96/07ab – 96/08ab – 96/09ab – 96/10ab – 96/26b  
AUDIO (Registrazione originale integrale senza editing)      

Inizio della guerra: arrivo degli italiani in territorio “austriaco”.   AUDIO (Brano selezionato)
Circospezione nell’avanzata, ma gli “austriaci” erano una cinquantina di guardie territoriali locali, che si sono ritirate sul Monte Nero. I civili furono lasciati in paese 14 giorni e poi sfollati: a Bergogna fino a dicembre e poi a Corpo di Cava de’ Tirreni. All’epoca della battaglia di Caporetto erano ritornati in Alto Isonzo, a Logje e assistettero al bombardamento, alla ritirata degli italiani e all’avanzata degli austriaci. Appena finito il passaggio dei soldati ritornarono a casa. La casa era sana, ma mancavano le porte e i pavimenti erano bruciati.



4 - Gruntar Poldo

Kobarid/CaporettoKobarid/Caporetto – 1997,01 – 97/01a
AUDIO  (Registrazione originale integrale senza editing)

Capitello presso il ponte di Caporetto, costruito da suo padre Ivan verso il 1920 con pietre comprate alla fornace di Caporetto.
Mi permette di riprodurre una vecchia cartolina con il ponte napoleonico di Caporetto, distrutto all'inizio della Grande Guerra.



1937 – Bovec/Plezzo – Bovec/Plezzo – 1996,08,30 – 1996,10,24 – 96/13a – 96/27ab

Recuperante e collezionista. Proprietario di un piccolo museo privato. Sua passione per i reperti bellici. Ritrovamento di una delle mille bombe a gas lanciate dai tedeschi nello sfondamento del 24 ottobre 1917. Tecnica per svuotarla. Effetti.



1906 – Volarje – Volarje – 1996,08,30 – 96/10b – 96/11a
AUDIO (Registrazione originale integrale senza editing)

Inizio della guerra: gli italiani salgono verso il Mrzli; gli austriaci si erano preparati cataste di sassi e iniziarono a tirarli.
Gli abitanti di Volarje per metà sono andati in Italia. La sua famiglia invece è andata in Austria nel campo di Bruck an der Leitha: condizioni pessime.

Ivan Janina, 1906, Volarje. (Agosto 1996)



7 - Kanalec Amalija

1907 – Tolmin/Tolmino – Tolmin/Tolmino – 1996,09,14 – 96/19ab –96/20b

Profughi sloveni: all’inizio della guerra. Arrivarono i gendarmi ad allontanarli da casa. Ma non tutti in paese partirono e quelli rimasti rubarono tutto a chi era partito. Mentre lei era profuga da uno zio, sua madre era in ospedale in Cecoslovacchia. Ritornò solo dopo un anno e mezzo. 
Dopo la guerra, a Tolmino lavoravano solo i fascisti. Così lei andò a lavorare fuori: vent’anni fra Milano, Roma e Trieste.

Amalija  Kanalec, 1907, Tolmino. (Agosto 1996)


Kobarid (Caporetto), interviste “volanti”, nella zona

1996,08,08 1996,08,10  96/04b – 96/05a (Golobi)

8 - Paula e Ivan Brik Golobi frazione di Livek/Luico = gli abitanti del paese profughi in sud Italia; il padre soldato austriaco sul Monte Nero.

9 - Un abitante di Vrsno, ai piedi del Krn/Monte Nero: durante la guerra i paesani erano profughi in Italia: non sa dove.
10 - Kurinčič Mirko

1946 – Drežnica/Dresenza Drežnica/Dresenza  1996,10,02  1996,10,24  96/22ab – 96/27a

Recuperante e collezionista, proprietario di un museo privato della guerra, di storia locale e di etnografia. Difficoltà con autorità comuniste all’inizio della sua attività. Località in cui ha trovato i reperti più belli. Problemi a Drežnica durante il fascismo.

Mirko Kurinčič, 1946, nel suo museo a Drežnica-Dresenza. (Agosto 1996)


11 - Leban Ivan

1906 – Tolmino   Tolmino   1996,09,14  1996,10,02  96/20ab – 96/21a

Inizio guerra: gli italiani si fermarono oltre l’Isonzo. Sparavano su Tolmino e quando anche la sua casa venne colpita la mamma disse: “Ce ne andiamo”. Sono stati ad Idria di Baccia per due anni e appena finita la battaglia di Caporetto sono ritornati a casa. 
Problemi fra le due guerre con gli italiani e i fascisti. Si diplomò maestro. Finita la seconda guerra arrivarono i comunisti. Ancora più problemi.

Ivan Leban, 1906, Tolmino. (Agosto 1996)



12 - Leban Marija

1910 – Gabrje   Gabrje   1996,08,30  96/12b  96/13a – 96/26b

Inizio guerra: a Gabrje nei primi giorni c’erano gli austriaci e li fecero andar via. Poi arrivarono gli italiani. Loro andarono profughi in Austria e si trovarono male. Sua vita nelle due guerre: «La prima guerra è stata più grande, la seconda più cattiva».

Marija Leban, 1910, Gabrje. (Agosto 1996)



13 - Likar Marija

1912 – Kobarid/Caporetto    Kobarid/Caporetto  1996,08,30  96/11b

Battaglia di Caporetto: è l’unica cosa di cui si ricorda. Abitavano in centro al paese e la misero a dormire in camera. In cucina vennero molte altre donne perché sapevano che nella notte sarebbe successo qualcosa. Quando iniziò la battaglia, sua mamma la prese in braccio e la portò fuori. Pioveva e si portarono a Ladra, oltre l’Isonzo, dove passarono la notte. Al pomeriggio del giorno successivo ritornarono a casa attraverso il ponte di legno di Idrsko, che stava ancora bruciando.


1906 –  Kobarid/Caporetto – Dubrovnik /Ragusa – 1995,08,14 – 1995,08,18 - 95/01 – 95/02 – 95/03 – 95/04   
AUDIO  (Registrazione originale integrale senza editing)

Ex proprietario della casa ora museo di Caporetto. Primo intervistato in Slovenia. Arrivo degli italiani a Caporetto, il 25 maggio 1915.                AUDIO  (Brano selezionato)
Paura italiana di spionaggio. Vita durante la guerra. Tribunale militare nella sua casa.


15 - Mašera Yulka

1910 – Livek/Luico  – Livek/Luico  – 1996,08,18 – 96/06a

Inizio guerra, arrivo dei bersaglieri italiani, nessun soldato austriaco li aspetta. 
Loro andarono profughi a Breginj/Bergogna per due anni e al ritorno il paese era tutto rovinato: case in piedi, ma vuote.

Yulka Mašera, 1910, Livek-Luico. (Agosto 1996)



1914 – Livške Ravne   Livške Ravne   1996,08,10  96/05ab
AUDIO (Registrazione originale integrale senza editing)
Rommel passò per la sua casa, all’inizio dell’offensiva di Caporetto. Tutti gli abitanti della zona del Kolovrat erano profughi nelle retrovie italiane verso Cividale e non furono trattati male. Molti erano anche profughi in Liguria, dove le donne trovarono da lavorare a raccogliere olive. 

Vlado Matelič, 1914 – Livške Ravne. (Agosto 1996)

17 - Melihen Aloiz

1908 – Srpenica  – Srpenica  – 1996,09,06 – 96/15b – 96/16ab
1914: all’inizio della guerra due suoi zii furono chiamati alle armi in Galizia, e non sono più ritornati. Nel 1915 gli italiani arrivarono a Serpenizza attraverso il passo Uccea. Gli abitanti furono lasciati in paese per un paio di settimane. Poi furono trasferiti dapprima ad Azzida di Cividale, per un mese, in seguito a Crescentino (VC) fino alla fine della guerra. 
Serpenizza era considerato un posto sicuro, vi erano i depositi e i soldati venivano a riposo.
L'intervista a Aloiz Melihen è stata utilizzata per la realizzazione delle pagine 334-346 di Caporetto, Storia , testimonianze, itinerari.

Alojz Melihen, 1908, Srpenica-Serpenizza. (Agosto 1996)

18 - Minatori (gruppo di ex…), ora pompieri volontari del paese

Log pod Mangrtom/Bretto   1996,08,18  96/06a

Miniera e galleria ora sono chiuse, anche se - con cautela – si potrebbe passare. Sotto il binario della galleria scorre l’acqua. Tutto ha funzionato fino a 26 anni fa, per portare gli operai alle cave di Predil: piombo e zinco.


19 - Pirc Darinka

1910 – Bovec/Plezzo  – Bovec/Plezzo  – 1996,09,06 – 1996,10,07-96/17ab – 96/18a

Arrivo degli italiani all'inizio della guerra, nel 1915. Si fermarono alle prime case del paese, dove ora c’è la funivia. Solo nel 1916 occuparono Plezzo fino alla chiesetta di Santa Maria e lì restarono fino alla 12. battaglia. Lei fu profuga in Austria ad Arnoldstein. La maggior parte degli abitanti di Bovec andò invece a Bruck an der Leitha, dove in parecchi morirono di stenti. 
Cucina economica tipica dell’alto Isonzo sloveno: descrizione da parte di Milan, fratello di Darinka. Milan racconta altri episodi della sua vita sotto la dominazione italiana, fino alla fine del 1943 quando arrivarono gli Americani in Sardegna. E lui, che si trovava lì con altri 7000 sloveni considerati poco affidabili, passò con loro.


20 - Rakušček Aloiz

1929 – Kobarid/Caporetto – Kobarid/Caporetto – 1999,08,12 – 99/01b – 99/02a
AUDIO (Registrazione originale integrale senza editing)

Condizioni di vita a Caporetto tra le due guerre. Varie – Registrazione da trascrivere. (Amico della prof.ssa Vadnjal Ferianis).


21 - Rakušček Mirko (1909) e moglie Loiska (1908)

Drežnica/Dresenza  – Drežnica/Dresenza  – 1996,08,31 – 96/14ab – 96/15a

Inizio della guerra: arrivo degli italiani. «Noi bambini siamo stati i primi a vedere i bersaglieri con il cappello con le piume». 
Costretti a lasciare il paese (con mamma e zio vecchio – parla Mirko) mentre papà e uno zio erano soldati con l’Austria. Portati per due mesi a Podbela e poi per tre anni a Candida, un paesetto poco più grande di Drežnica, in provincia di Avellino.

Mirko e Loiska Rakušček - Drežnica/Dresenza. (Agosto 1996)



22 - Rupnik Franc

[1925?] – Kobarid/Caporetto  Kobarid/Caporetto  1996,08,29  1996,09,06  96/10b – 96/15b

Italianizzazione forzata. Comportamento anti-sloveno di italiani dopo 1.a GM. Episodi di resistenza anti tedesca in 2. a Guerra mondiale. Varie informazioni su personaggi storici di Caporetto. 
Foibe: genocidio di italiani? No: rivoluzione diretta dai comunisti. Hanno maltrattato anche il vescovo arrivato a Nuova Gorizia da Lubiana: l’hanno preso a calci e schiaffi e buttato oltre il filo spinato. Ho assistito anch’io, nel 1947. 
(Nel 1996, Rupnik è il parroco di Caporetto).


23 - Skočir Ana

1921 – Selišče  – Selišče  – 1996,08,08 – 96/04ab      
 AUDIO  (Registrazione originale integrale senza editing)


Linee avanzate italiane dall’Isonzo al Mrzli, in riva al torrente Volarje. Indicazioni topografiche varie. Galleria di Selišče. Condizioni di lavoro del marito, per gli italiani. Ora lei prende la pensione italiana di reversibilità.

Galleria di Selišče, costruita dagli italiani, con feritoie rivolte verso l'Isonzo e non utilizzata durante la Battaglia

Primož  Skočir mi porta a conoscere la galleria di Selišče. (9 agosto 1996)



24 - Skubin Alfons

1924 – Drežnica/Dresenza   Drežnica/Dresenza   1996,08,31  96/14a

Krn/Monte Nero: mi mostra il suo profilo, visto dal campo che sta lavorando. Sembra il poeta “Dante che sta dormendo”. Sono stati quelli del CAI di Cividale, ad accorgersene. Mi parla del Monte Nero “di cui conosce ogni sasso” e della grande chiesa di Drežnica, in cui durante la guerra mettevano i feriti.

Alfons Skubin (1924) e, sullo sfondo, la grande chiesa di  Drežnica e il massiccio del Krn/Monte Nero



25 - Stergulc Andrej (sindaco di Bovec) e Pirc Milan

Bovec/Plezzo  – Bovec/Plezzo  – 1997,05,15 – 97/03 –97/04
Profughi sloveni. Inaugurazione monumento ai morti civili dell’Alto Isonzo nel campo profughi di Bruck an der Leitha, il 1 maggio 1995.
Due cassette da trascrivere.

Andrej Stergulc, sindaco di Bovec, a Bruck a/d Leitha. (1 maggio 1995)

26 - Ursič Franc

1908 – Idrsko   Idrsko   1996,08,31  96/14a

Inizio della guerra: arrivo dei bersaglieri da Livek (Luico). Lui abitava lungo la strada, in una delle sette case all’epoca ancora coperte di paglia. Il 7 giugno 1915 gli italiani li mandarono a Breginj, e non fecero in tempo a prendere niente con sé. Poi furono portati a Nola, vicino a Caserta. Rimasero profughi fino al 1919.

Franc Ursič , 1908, Idrsko. (Agosto 1996)



27 - Ursič Mihael

1910 – Borjana   Borjana   1996,08,21  96/06b

Caporetto, la battaglia. «Io mi ricordo tutto. E’ cominciata a mezzanotte, noi si uscì di casa e guardavamo il Montenero, si vedeva il fuoco. Vennero alla sera gli italiani a dirci che dovevamo andar via, profughi verso l’Italia. Mio padre non voleva e ci nascose tutti in cantina». 
Battaglia di notte sul monte Stol, sopra Borjana.

Mihael e Edvige Ursič, 1910, Borjana. (Agosto 1996)



28 - Vadnjal Ferianis Iva/Giovanna

1926 – Tolmino – Venezia – 1997,01 – 97/1ab

Sloveni e italiani: rapporti in Alto Isonzo. A differenza di Trieste, dove la contrapposizione fra i due gruppi etnici è aperta, in Alto Isonzo c’è “sotto sotto” un’antipatia generalizzata contro gli italiani. Molto risale, secondo lei al periodo dell’occupazione italiana fra le due guerre e durante la 2.a Guerra, quando venne occupata la provincia di Lubiana e si formò un forte movimento di resistenza. Comunque, se durante il fascismo non ci si occupava di politica, nessuno ti ostacolava per il fatto di essere slovena. Suo padre era capo Ufficio Catasto a Tolmino e ufficiale con lo stato Maggiore di Boroević a Vittorio Veneto. Gli italiani non gli riconobbero il titolo di ingegnere (laureato in geodesia a Graz) e lo declassarono a geometra. La madre era di Caporetto, ed era una Gruntar, una delle famiglie di spicco.


                                                                                                                                          

  

Libro su Caporetto, di Camillo Pavan

Camillo Pavan sui luoghi della battaglia di Caporetto, agosto 1996